Roberto
Saviano è un ragazzo solo catturato da uno straordinario successo, da una imprevedibile
popolarità, dall'odio assoluto e assassino di una mafia, dal rancore dei
quietisti e dei pavidi, dall'invidia di molti.
E’
un giovane uomo coraggioso ora costretto a vivere come un latitante in fuga, in
cattività, guardato a vista dai carabinieri per aver raccontato la violenza, i
veleni e la morte con cui il clan dei Casalesi ha innaffiato la Campania,
estendendo il suo potere dal sud al nord e ancora più in là in America.
Saviano
ha voluto soltanto raccontare una storia, la storia della sua gente, della
nostra terra, le storie della nostra umiliazione. Ed il libro, stampato
inizialmente in 5000 copie, è passato di mano in mano ai ragazzi e, con un
passaparola magico, è salito alle vette del successo, portando alla conoscenza
di tutti la guerra sotterranea che questo clan campano aveva iniziato,
contaminando e corrompendo.
E’ un saggio, ma anche un
reportage, un libro di economia e di denuncia che ha uno
dei punti più interessanti nell’io narrante
che diventa coscienza individuale che c’è, che vive, che sa troppo, e
troppo lucidamente racconta.
Isabella Raccanello
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